Racconti

No

Orfeo,
non ti è permesso voltarti indietro.
Siete liberi, potete andare, ma non la devi guardare.
Comprendi?

Ti fidi, Orfeo?
Euridice è dietro di te,
ti tiene la mano e segue il tuo piede fino alla luce.
Ma tu frena la tentazione e bada a non voltarti,
sennò l’Ade la richiama a se’
e io, Persefone,
non permetterò un secondo lasciapassare.

Orfeo,
pensa al futuro,
alla tua musica,
all’amore che ti ha condotto da solo tanto in basso
per permettervi di risalire in due così in alto.
E tu, immaginati già lí; la metà che ritorna ad essere intero,
nuovamente insieme ad assaporare la fresca rugiada del mattino
come se la notte non fosse mai calata su di voi.

Eppure, tutto ha un costo, perfino nell’aldilà.
Non girarti Orfeo.
Se vuoi vivere in quel futuro che hai assaporato con il tuo sguardo interiore,
non voltarti.
Un sacrificio in più, un piccolo passo ancora e i raggi del sole torneranno ad accarezzarvi le braccia infreddolite.
Non temere l’incertezza, non basarti sugli occhi, sulle orecchie, sui sensi.
Ascolta al di là delle tue percezioni da umano,
perché una volta disceso negli Inferi, sei simile a un dio che è risorto
e, come tale, devi trascendere le tue false sensazioni.

Non ti voltare, Orfeo.
Ti fidi?
Di me, di te, di lei,
ti fidi?
Non voltarti, Orfeo.
Ti fidi?
È Euridice, Orfeo.
Ti fidi?

20 pensieri su “No”

  1. Molto evocativo. Peccato che, alla fine, Orfeo si sia voltato.

    Mi chiedo se esistono esseri umani che hanno la forza di non voltarsi mai indietro.

    Onestamente credo di no. Penso che ognuno con se stesso a volte si guarda indietro verso decisioni non prese, verso porte lasciate chiuse in favore di altre vie.

    Invece credo che ci siano, pochi, che riescono a fidarsi di qualcuno basandosi su un atto di fede. Su una voce che dice “Fidati, non lo puoi vedere ma è così. Tieni duro un altro po’ e lo capirai”.

    Quindi quei pochi fortunati che hanno tale occasione sapranno godersi quei raggi di sole per cui hanno combattuto.

    Anche se la prova è difficile, e la tempra richiesta è tanta e rara, bisogna innanzitutto dire che l’Orfeo di turno ha bisogno della sua Euridice per cui valga la pena scendere nell’Ade e di una Persefone che gli dia la “possibilità” di recuperare la sua amata.

    Mi chiedo a quanti esseri umani, al di fuori del mito, capiti una simile combinazione di eventi.

    Maledetti fortunelli del cazzo. Senza rancore.

    Silvio di capsuleblog.

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    1. Voltarsi, come ho scritto in qualche commento passato, è parte del gioco. Si fa un passo indietro, si guarda avanti da quell’angolazione e si prende la rincorsa.
      Ogni giorno ci risvegliamo in personaggi diversi, pur rimanendo noi stessi: un giorno siamo Orfeo che scende nell’Ade per Euridice e un altro siamo l’Orfeo che la perde.
      Ma ogni giorno che finisce e ogni giorno che comincia resetta la storia e ce la può far riscrivere in mille modi, pur mantenendo la memoria degli errori commessi.
      Eppure senza quei passi indietro (senza quegli errori) non avremmo mai avuto la possibilità di fare quello slancio che ci ha portato così avanti.
      Finché una mattina ci svegliamo, dopo aver tanto sopportato pazientemente, e ci accorgiamo di essere noi quei “maledetti fortunelli”.
      Perché la vita è così e la fortuna va attesa e presa per i capelli.

      Ad ogni modo, grazie 🙂

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