Pensiero e sentimento

Ondivaga

Sono a letto e fuori piove.
Ho terminato di leggere “Affinità Elettive”, e così Goethe mi ha dato la buonanotte un’ultima volta.

Ho ancora il piumino leggero; qui a Bologna il cielo è stato uggioso, anche se a tratti soleggiato.
Un tempo Ondivago direi.

Che bel termine “Ondivago”; da quando l’ho sentito, mi sono chiesta come fosse possibile amare una parola.
Ondivago è un’altalena, il movimento costante, un’oscillazione che sconvolge la retta.
Ondivago emana tinte blu mare, blu cielo, blu malinconia.
Ondivaga è l’onda che sbatte sullo scoglio della mia terra, è il giorno che si scambia a intermittenza con la notte.

E intanto i giorni passano insieme ai mesi.
E nel mentre che il fiume scorre, io rimango qui, nascosta tra queste coperte.
Il blu di cui ho bisogno, lo abbraccio guardando il cielo sopra di me e che fa da tetto alle ritrovate camminate; mentre ad accompagnarmi, ci stanno innumerevoli pensieri -anch’essi ondivaghi- che mi permettono ogni volta di volare verso altri luoghi.

Spengo la luce del mio comodino; la pioggia continua a cadere in questa città tanto a nord del mio sud.
Chiudo gli occhi e sento il mare.
Sono altrove.
Sono a casa.

Buonanotte,
fuori sede.

32 pensieri su “Ondivaga”

    1. Il giusto… seppur sommato a tutte le righe che ho scritto da ora fino ad andare a ritroso nel tempo, ritrovando così quella prima frase scritta, quel primo e timido passo compiuto, il primo granello di sabbia, e che in fin dei conti ha sancito la nascita di questo blog.

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      1. É una domanda più che corretta e che mi ha fatto sorridere. Anzi, sono contenta che sia stata generata dalla lettura delle mie parole: è la prova che riesco a trasportare tutto quel marasma nostalgico, il quale, spesso, è proprio il motore primo che mi spinge a scrivere.

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  1. Ci sono parole che ti mandano in altri mondi. Ogni giorno m’impegno a scoprire una parola nuova. Ho ritrovato termini come farfugliare, fluttuare, intarsiato che nascondono perle nel loro etimo. E scoperto parole come certame e vindice. Ah, che ricchezza!

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  2. credo che l’unico dono vero che il Dio può averci dato è stato la fantasia ! un mezzo per girare il mondo e l’universo , entrare dentro gli elementi e le sensazioni e non stancarsi mai … Grazie perché i tuoi scritti attivano in me il dono !

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    1. Mentre leggo questo commento con immenso ritardo, a farmi da sottofondo c’è il suono della pioggia che s’infrange sulle finestre bolognesi, accorsa da me, in tuo umore.
      È vero: è calda, piacevole, rinfrescante dopo un’estate afosa. È esattamente come me l’hai descritta tu, una di quelle sensazioni che si portano ovunque nella vita.
      E io te lo auguro.

      A presto.

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