Pensieri della sera che magari non parlano sempre di amore, Pensiero e sentimento

Ri-Cominciare

Fruscio di venti lontani vengono a farmi visita, in questa sera di inizio ottobre. Mi mandano saluti provenienti da mondi remoti, al ritmo di finestre distanti che sbattono freneticamente.
Pareti spoglie, inabitate da anni. Una luce fioca e tremolante padroneggia sul tavolo vuoto nella stanza, mentre scrivo queste parole intrise di malinconia.
La valigia è ancora chiusa accanto a me; al suo interno, i vestiti sono custoditi insieme al calore della mia casa, di colpo, fin troppo distante.

Sono in Francia.
Già, l’ho rifatto un’altra volta.
Ho impacchettato i ricordi di anni; li ho presi con cura, uno a uno, sistemandoli stretti stretti in scatole troppo piccole, e che ho sballottato di città in città.
Fino ad arrivare qui.

Abbasso gli occhi sulla valigia azzurra, mia compagna fidata di mille viaggi. Soltanto per oggi, il suo nome è Pandora; chissà quali ricordi dolceamari possono scivolarvi via e colpirmi bruscamente, se solo la aprissi.

E dunque prendo un respiro profondo, mentre i lampioni nella strada davanti alla mia finestra tornano ad accendersi. L’aria di Marsiglia è frizzantina in questo periodo dell’anno, e questa è la mia prima scoperta.

E quindi, forza! Che si ritorna a essere viaggiatrice del mondo.
E così, coloro che non riescono a tollerare il distacco, imparano a richiudere gli occhi per poter vedere nitidi gli sguardi di chi li ama, anche da lontano. Allo stesso modo faccio io, che nel cuore trattengo con forza ogni istante, ogni sorriso e ogni gesto d’amore; tre alberelli rigogliosi che ho coltivato sin dall’ultimo mio arrivo in una terra che col tempo ha smesso d’essere straniera.

Allora, si ricomincia; e il ricominciare porta con sé nuove strade da imparare, nuovi nomi da memorizzare, nuove facce che forse un giorno saranno amiche, e un nuovo letto su cui dormire.
In questo modo, si riparte col vivere una vita che non mi apparteneva, ma che da domani lo farà.
Si riprende a distendere le labbra in un sorriso automatico, mentre la mente è rivolta ad altre terre. Ma il gioco sta proprio in questo: tenerla impegnata e aggrappata al presente. E per fare ciò, tenterò d’imparare questa lingua ancora sconosciuta proprio per non rischiare di cadere nel silenzio dei ricordi; ché soltanto così, uno dopo l’altro, passeranno i miei giorni.

E da qui riparte l’avventura, dopo anni di apatia.
E con ciò, rinascerà quella forza che sembrava essersi nascosta.
Perché da oggi ricomincia la mia vita, con un capitolo nuovo e inaspettato.
E io concludo questo scritto, sebbene un piede sia tuttora ancorato alla vecchia casa, mentre l’altro è già ben piantato sul domani.

Pensieri della sera che magari non parlano sempre di amore

Oops! I did it again

Bologna, Luglio 2020

Non è la prima volta che lascio libri in giro per le città, così per dare anche il mio piccolo contributo alla diffusione della cultura.
Cominciai anni fa a Barcarello, quando mi allontanai timidamente da quel libro solitario, poggiato su di una panchina davanti al mare.
Successivamente, decisi di rifarlo a Parigi e allora lasciai un’altra raccolta di poesie sulle rive della Senna.
Di nuovo, nascosi un altro libro a Plaza Catalunya, nella mia adorata Barcellona, la sera prima di andarmene definitivamente.
Finché, di recente, in quella settimana in solitudo che ho deciso di passare a Riccione, l’ho ringraziata per l’accoglienza, regalandole questo libro in un punto della sua spiaggia al tramonto.
E adesso, tocca a Bologna. Dopo sette mesi e mezzo in cui è stata la casa che mi ha protetta, non potevo andarmene a mani vuote.
Così ho preso una delle copie de Le Pagine del Poeta, a cui io stessa ho contribuito, per lasciarla da qualche parte vicino a Piazza Maggiore e al suo Cinema Ritrovato. Il pensiero è uno: credendo nel destino e nella sincronicità, so che anche questo libro di poesie e le sue parole arriveranno esattamente nelle mani di colui a cui erano da tempo destinate.

Ma sono stata seria abbastanza.
Vi lascio dunque il link con il video del “dietro le quinte” con i miei bloopers di un minuto sull’ardua scelta della dedica da scrivere, tra Mina e capelli al vento, fino al momento del posa e scappa finale.

Grazie a voi che mi continuate a stimolare nella scrittura e nella divulgazione dei pensieri in forma di parole che germogliano negli animi di chi -per puro destino- si ritrova a leggerle.