Pensiero e sentimento, Racconti, Racconti & Poesie

Il tuo ruolo

Oggi ho il cuore che trema; sussulta con lievi scosse di terremoto. Le sento fino alla gola, fino al retro della bocca, mi arriva agli occhi.
Oggi ci sei, sei ritornato con tutte le tue valigie piene di ogni cosa; hai con te i tuoi sorrisi, hai con te le mie pene.
Oggi, tra un masso che cade e un raggio di sole, cammino sospesa tra il buono e il brutto di te. Mi dico che il passato insegna e che il tempo idealizza. E allora cerco di vederti per quello che sei veramente, tu che te ne stai lì sulla soglia della porta e tieni le due valigie ambo i lati.
Sei un ricordo, un ologramma di qualcuno che un tempo mi teneva il cuore talmente tanto forte da stritolarmelo. Quel qualcuno che poi ha allentato così tanto la presa, da farselo scivolare dalle mani. Sei qualcuno che ha voluto riprenderlo a periodi alterni, così, senza impegno, come se si trattasse di un oggetto qualunque.
E invece era un cuore, un cuore con le sue pene ed il suo amore. Un cuore che ha scattato tante foto di quella tua  faccia ambigua e le ha nascoste sotto le lenzuola per guardarsele di nascosto dalla ragione, in giorni come questi.
Allora tu rimanitene lì, per favore, lì con tutte le tue valigie davanti alla porta aperta. Ti giuro, te lo giuro che ti lascerei tanto entrare e ti verrei ad abbracciare, ma ho troppi alleati ormai che mi danno dieci, cento, mille mila ragioni per non toccarti e lasciarti nuovamente andare via.
Per me in amore o è tutto o è niente; per me l’amore è un’amicizia con una magia in più. Per me l’amore è la serenità, che non può essere il paradiso in questa terra, ma è pur sempre una casa con un letto caldo dove potermi riparare dalla vita, dal resto della vita.
L’amore non è inferno, non sono cuori trattati come carne inanimata e lasciati cadere in mezzo alla neve d’inverno. Non è il desiderio di un ragazzo di sentirsi uomo e avere qualcuno accanto, per come lui se lo immagina.
Amore è altro, un “altro” che tu non puoi darmi, che non ho mai capito se non vuoi veramente darmi, ma che per tutto questo, amore non coincide con te.
E te lo giuro che mi dispiace, mi piange il cuore perché finché non mi compare davanti Amore, il mio Amore, credo ancora che sia tu, ancora lì a guardarmi sulla soglia di quella porta semi aperta che sta per chiudersi.
Perciò ti chiedo di andare via, di andare via e farmelo notare. Di fare tanto rumore, di procurarmi il sollievo di una liberazione, un richiamo che attiri Amore, il vero Amore, e che me lo faccia venire qui, nel punto in cui sei tu, davanti a questa porta ormai chiusa. Che Amore bussi, che mi spinga a guardare dallo spioncino, e che magari io esiti a dargli inizialmente confidenza, ma che poi capisca: che Amore era lui, era sempre stato lui che si è solo fatto solo aspettare e che tutto quel che è stato del tuo ruolo nella mia vita, è servito a rendermi pronta ad amare, ad amare davvero, qualcuno che da me, questa volta, ci rimane.

7 pensieri su “Il tuo ruolo”

  1. Stupendo, bravissima. A volte è come se tu partissi con uno slancio speciale e il racconto scivola via dalla prima all’ultima parola senza il minimo attrito, come un organismo vivente in movimento. Quando scriverai cento pagine filate con questo andamento scorrevole, senza intoppi, in cui ogni parola è coerente con quella che la precede, avrai realizzato qualcosa di grande. Non è facile, ma tu ne hai le capacità. Vai avanti.

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